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mercoledì 31 gennaio 2024

Vasco Rossi Tour 2024 .. Data zero si farà a Bibione... Biglietti in Sold Out

- Vasco Rossi Tour 2024, bella notizia per i fan: uscita la data zero. Il concerto che aprirà la tournée è in programma il 2 giugno allo stadio Comunale di Bibione, frazione di San Michele al Tagliamento, in provincia di Venezia. A comunicare la data è stato il fan club dell'artista che con una mail ha informato la "combriccola" del Blasco sulle modalità di prevendita dei biglietti.

Vasco Rossi 2024, data zero: il concerto si farà Bibione
Vasco Rossi 2024, data zero: il concerto si farà Bibione

"La prelazione riservata ai soci de Il Blasco Fan Club inizierà in anteprima assoluta alle 12 di martedì 30 gennaio e si concluderà alle 11 di giovedì 1 febbraio 2024", si legge anche sul sito del cantante. I biglietti saranno messi in vendita online. I biglietti della categoria Prato Gold saranno assegnati tutti in esclusiva alla prevendita del fan club.

Bibione, già nel 2023 era in pole position per le prove e la data zero del tour di Vasco, che poi scelse Rimini tornando a esibirsi qui dopo 27 anni. Quest’anno Bibione ha stanziato 450mila euro per ospitare la ’prima’ del Komandante e ha avuto la meglio anche su Rimini che proprio pochi giorni fa aveva confermato la disponibilità ad ospitare Vasco. "Noi l’abbiamo già ribadito: Rimini è pronta ad accogliere di nuovo Vasco a braccia aperte, ma tutto dipenderà dalle scelte che faranno lui e il suo staff". Ma niente da fare.

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Ecco tutte le date del Vasco Tour 2024

Conto alla rovescia per il divertimento. Si comincia quindi con la data zero in programma il 2 giugno allo stadio Comunale di Bibione, Sette date in programma a Milano, concerti andati già tutti sold out e quattro a Bari: 7, 8, 11, 12, 15, 19, 20 giugno allo stadio San Siro; il 25, il 26, 29 e 30 giugno allo stadio San Nicola giugno. Con i concerti di giugno saliranno a 36 le volte in cui Vasco ha dominato San Siro, per un totale di oltre 2 milioni di spettatori portati nello stadio milanese.

Intanto proprio riguardo le tappe del tour a Milano, in questi giorni c’è stato un braccio di ferro tra il rocker di Zocca e i residenti.  Vasco è sceso in campo, con due “stories” sul suo profilo Instagram, contro i cittadini pronti a presentare un ricorso al Tar contro il Comune perché, secondo loro, i 29 concerti estivi programmati sarebbero troppi. “Ci piace il rock, ma non il caos”, la risposta dei residenti

Fan in trepidazione

Dopo aver ricevuto la mail della che annunciava la data zero, è iniziato il tam tam sui social dei fan. Tra gioia per la notizia e qualche delusione da parte di chi si aspettava una data in una città del centro Italia. Molti hanno già segnato la data per assistere al concerto inaugurale del Komandante. Riparte la caccia al biglietto....

Tutti contro Geolier ... Al Festival di San Remo 2024

  


A ogni passo verso Sanremo 2024 la sua polemica. A tenere banco ormai da ore sui social c'è quella sulla scrittura del testo in napoletano della canzone presentata al Festival da Geolier 'I p' me, tu p' te' che ha fatto insorgere i puristi del dialetto - pardon, della lingua - partenopea per quelli che vengono additati come veri e propri errori grammaticali (tia spuglia invece di t'ha spuglià, solo per fare un esempio).  

Capofila della 'rivolta', lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni che in un post su Facebook rivendica come il napoletano "non merita questo strazio". "È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune - sottolinea l'ideatore del Commissario Ricciardi -, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore". Nessun "giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro - precisa De Giovanni - gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio" ma "il napoletano - insiste - è una lingua, ha una sua scrittura e questa ha diritto al rispetto". E, a chi gli fa notare che ogni lingua evolve e che il napoletano non può rimanere a quello dei capolavori di Salvatore di Giacomo o Eduardo De Filippo, ribatte: "Qui non si tratta di scomodare Di Giacomo, Viviani o De Filippo. Andate a vedere la scrittura dei testi di Pino Daniele. Sono tutti disponibili in rete. Guardate come sono scritti. Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà", conclude. 

Mentre proprio Di Giacomo viene 'scomodato' dallo scrittore e divulgatore scientifico Angelo Forgione che in un altro post sui social ammette di non essere riuscito a leggere il testo fino in fondo perché "mi è improvvisamente calata la vista e poi mi è apparso Salvatore Di Giacomo sanguinante in croce".  

Forgione, precisando che "il post non attacca Geolier né la sua canzone (inedita) ma analizza una questione linguistica", evidenzia gli 'errori': "Vocali sparite, totale assenza di raddoppio fonosintattico delle consonanti, segni di elisione inesistenti, o inventati dove non ci vogliono (vedi il titolo). Una lingua perfetta per il rap e non solo, ma il Napoletano, non questo scempio - attacca - . E chi non prova imbarazzo è complice dell'offesa dell'alta dignità dell'unico sistema linguistico locale d'Italia di respiro internazionale, proiettato sull'orizzonte artistico globale proprio attraverso la Canzone. È la deturpazione dei costumi. Altro che ananas sulla pizza". 

A intervenire annunciando di aver "inviato il testo corretto in lingua napoletana alla casa discografica milanese di Geolier" è anche il Movimento Neoborbonico che giudica quello pubblicato "a tratti indecifrabile". Per il movimento che si definisce "difensore della storia napoletana e meridionale", il rapper è "un giovane che sta portando la nostra cultura in giro per il mondo e non è colpa sua se nelle scuole non si insegna il napoletano, a differenza di quanto accade in altre regioni e come da tanti anni richiedono i neoborbonici. La nostra, però, è una lingua con le sue regole e la sua grande tradizione, da Basile (il seicentesco inventore di Cenerentola) a Di Giacomo, da Eduardo a Pino Daniele e per questo non potevamo tirarci indietro. È comunque significativo e importante - sottolineano - ritornare a cantare in lingua napoletana a Sanremo e diffondere la nostra lingua tra i giovani".  

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